ALLERGIE RESPIRATORIE STAGIONALI: con i primi pollini arriva la rinite allergica!

ALLERGIE RESPIRATORIE STAGIONALI: con i primi pollini arriva la rinite allergica!

INTRODUZIONE
L’allergia ai pollini (anche chiamata raffreddore da fieno o, più correttamente, rinite allergica) è una condizione molto diffusa che colpisce fino al 20% della popolazione, manifestandosi attraverso la comparsa di uno più dei seguenti sintomi:

• naso che cola e congestione nasale,
• prurito e lacrimazione oculare
• starnuti,
• tosse,
• prurito al naso, sul palato o in gola,
• senso di pressione al petto e dolore facciale,
• gonfiore agli occhi e occhiaie bluastre (occhiaie allergiche),
• stanchezza e debolezza,
• diminuzione del senso del gusto o dell’odorato.

La rinite allergica può essere confusa con altri quadri clinici simili:
1. Sinusite in genere dura più di 14 giorni, provoca dolore facciale, muco nasale di colore variabile (biancastro o colorato), a volte febbre ed alitosi, spesso cefalea
2. Comune raffreddore: durata inferiore ai 10 giorni, dolore facciale è poco frequente, il muco è denso e biancastro, in genere non dà febbre né cefalea
3. Rinite allergica ha durata variabile, il dolore facciale è minimo, il muco nasale è trasparente e liquido, non dà febbre, la cefalea è poco frequente
Nel caso della rinite allergica i sintomi si manifestano in caso di contatto con il polline, una sostanza che si trova nell’aria sotto forma di polvere sottile rilasciata dalle piante come parte del loro normale ciclo riproduttivo; il polline contiene proteine che scatenano una risposta da parte del sistema immunitario dei soggetti allergici a livello delle mucose su cui vengono a contatto (naso, occhi, gola, seni paranasali e bronchi), che diventano irritate, gonfie e infiammate.
Tra i pollini più a rischio di scatenare allergia troviamo:
• graminacee,
• ambrosia,
• parietaria,
• betullacee.
L’allergia può comparire a qualsiasi età, ma in genere inizia nell’infanzia o durante l’adolescenza. Alcuni pazienti allergici possono manifestare reazioni più o meno marcate anche al contatto di specifici alimenti, a causa della cosiddetta cross-reattività (ossia a causa della somiglianza chimica che alcune molecole contenute esibiscono rispetto al polline). In molti casi i sintomi migliorano con l’età, in alcuni soggetti fortunati (circa il 10-20%) possono anche andare a sparire completamente. Comunque disponiamo di diverse terapie in grado di garantire una gestione ottimale dei sintomi ed un miglioramento della propria qualità di vita.
CAUSE
L’allergia primaverile ai pollini, così come qualsiasi altra allergia, è scatenata dal contatto con allergeni, ossia proteine erroneamente riconosciute dall’organismo come possibili minacce. Nel corso di un processo chiamato sensibilizzazione il sistema immunitario individua per errore una sostanza innocua presente nell’aria come qualcosa di nocivo e comincia così a produrre anticorpi per difendersi (le cosiddette IgE ); dal contatto successivo reagisce rilasciando sostanze chimiche come l’istamina, in grado di attivare le difese e scatenare la reazione che determina i segni ed i sintomi fastidiosi dell’ allergia. Si tratta quindi di una reazione esagerata verso il polline (o un altro allergene).
Gli allergeni possono essere di vario tipo:
Stagionali:
• polline d’alberi, comune in primavera;
• pollini di graminacee, comune nella tarda primavera e in estate;
• polline di erba, comune in estate e autunno;
• spore di funghi e muffe, che possono peggiorare durante i mesi caldi.

Perenni:
• acari,
• allergeni animali quali la saliva del gatto e i residui della pelle,
• scarafaggi,
• spore di funghi in ambienti chiusi o all’aperto e le muffe.
FATTORI DI RISCHIO
I seguenti fattori di rischio possono aumentare il rischio di sviluppare allergie stagionali:
• storia familiare di allergie,
• presenza di asma o altre allergie (come la dermatite atopica),
• sesso maschile,
• nascita durante la stagione del polline,
• essere un figlio primogenito,
• esposizione al fumo di sigaretta durante il primo anno di vita,
• esposizione agli acari della polvere.
La quantità di sole, pioggia e vento influisce moltissimo sulla quantità di polline presente nell’aria; nei giorni di pioggia il polline viene per esempio lavato via. Durante la stagione di fioritura di una determinata pianta questa rilascia grandi quantità di polline nell’aria, soprattutto nelle prime ore del mattino (dalle 5 alle 10 circa), ma con l’arrivo del caldo l’aria tende a salire e portare con sé gli allergeni, che scenderanno nuovamente verso le ore serali.
SINTOMI
I sintomi delle allergie stagionali possono variare
• da un soggetto all’altro,
• da un giorno all’altro
• e anche da un anno all’altro, in base alla quantità di polline presente nell’aria, alle condizioni atmosferiche e ad altri fattori.
I mesi dell’anno in cui compaiono i sintomi allergici sono legati al periodo di fioritura della pianta e possono, entro certi limiti, variare da un anno all’altro. Si sviluppano in genere poco istanti dopo il contatto con l’allergene (per esempio il polline di graminacee o altra pianta) e possono includere: naso che cola e congestione nasale, prurito agli occhi e/o occhi che lacrimano, starnuti, tosse, prurito al naso, sul palato o in gola
e più raramente: mal di testa, dolore alle orecchie, senso di pressione al petto e dolore facciale, gonfiore agli occhi ed occhiaie bluastre (occhiaie allergiche), diminuzione del senso del gusto e dell’ odorato, insonnia, stanchezza ed irritabilità (questi ultimi tre sintomi possono interferire con la qualità di vita).
Nei soggetti asmatici i sintomi possono comparire o peggiorare in questi periodi (asma allergico):
• fiato corto,
• tosse,
• respiro sibilante.

In caso di sensibilizzazione allergica ad allergeni che si sviluppano dentro casa, quali gli acari della polvere, muffe o peli di animali domestici, i sintomi si possono verificare tutto l’anno. Anche se le reazioni allergiche possono cominciare a qualsiasi età, è molto probabile che si sviluppino durante l’infanzia o all’inizio dell’età adulta. È comune poi che le reazioni possano cambiare nel corso degli anni, per la maggior parte delle persone i sintomi tendono a diminuire lentamente, spesso per decenni, anche se è purtroppo raro assistere a una completa risoluzione.
ALLERGIE CROCIATE
Alcuni alimenti, in particolar modo vegetali, possono indurre reazioni inaspettate (la cosiddetta sindrome orale-allergica caratterizzata da: prurito e gonfiore alle labbra ed alla bocca) perché responsabili di allergie crociate; in questi casi si consiglia di evitarli o consumarli in seguito a cottura.
• i soggetti allergici alle betulacee dovrebbero prestare attenzione a carote, mele, nocciole, pere, finocchi, noci, ananas, ciliegie, albicocche, banane, susine, prugne e fragole.
• i soggetti allergici alle graminacee dovrebbero invece fare attenzione a melone, pomodori, angurie, arance, kiwi ed in alcuni casi anche a avena, frumento, orzo, segala e mais.
• infine i soggetti allergici alle compositae evitino sedano, anguria, melone, banana, zucchino, cetriolo, carote e prezzemolo.
La reazione è dovuta ad una somiglianza chimica tra alcuni allergeni presenti negli alimenti e quelli del polline; in genere se non si manifestano reazioni verso gli alimenti indicati o altri, non è necessario evitarli.

DIAGNOSI
La diagnosi si basa su alcuni elementi fondamentali:
• anamnesi accurata cioè una precisa raccolta della storia clinica e dei sintomi presentati dal soggetto
• test allergici cutanei (prick test), in cui piccole gocce di estratti allergenici purificati vengono testati sulla cute del soggetto
• esami ematici per il dosaggio di specifici anticorpi dell’allergia (detti IgE specifiche) diretti verso specifici allergeni.
TERAPIA
L’obiettivo del trattamento della rinite allergica è prevenire o ridurre i sintomi causati dall’infiammazione dei tessuti colpiti. Il trattamento ideale è ovviamente evitare l’esposizione alla sostanza responsabile dei sintomi, ma nel caso dei pollini purtroppo questo è spesso difficilmente praticabile.
Terapie farmacologiche
L’armamentario terapeutico per la rinite comprende diversi prodotti quali:
• antistaminici
• spray cortisonici nasali
• decongestionanti
• antagonisti dei recettori dei leucotrieni
• lavaggi nasali.
In genere è possibile per ogni paziente trovare un soddisfacente equilibrio tra farmaci, effetti collaterali e sintomi. Molto utili sono i corticosteroidi intranasali in spray, che possono essere usati anche per periodi prolungati. Il medico potrà associare sulla base del quadro clinico anche antistaminici per un controllo ottimale della sintomatologia del soggetto.
CONSIGLI GENERALI
1. E’ importante conoscere a quali allergeni si è allergici per poter valutare al meglio quando iniziare il trattamento specifico (per bocca e/o nasale).
2. Nel caso di utilizzo di spray nasali aver cura di inclinare la testa in avanti (non indietro).
3. Non aver paura di usare più farmaci contemporaneamente quando prescritti dal medico, nei casi più seri è normale associare medicinali diversi.
4. Limitare l’uso di spray nasali decongestionanti (farmaci vasocostrittori) a occasioni specifiche e per pochi giorni.
5. Gli spray cortisonici invece possono essere usati anche per lungo periodo.
6. Per dare sollievo ai fastidiosi sintomi nasali il medico può raccomandare l’utilizzo regolare di lavaggi con acqua fisiologica, come per i bambini.

PREVENZIONE
Purtroppo non c’è modo di prevenire la comparsa dei sintomi, se non evitando o riducendo il più possibile l’esposizione agli allergeni.
• Tenere sempre le finestre chiuse in casa durante la stagione dei pollini
• Evitare di tenere fiori freschi in casa
• Passare regolarmente l’aspirapolvere in casa, meglio se con filtro certificato HEPA
• Passare regolarmente un panno umido sui mobili per rimuovere polvere e polline
• Non fumare e non esporsi al fumo passivo (in grado di irritare le mucose, peggiorando i sintomi allergici).
• Non stendere i vestiti all’aperto.
• Evitare di tagliare l’erba ed in generale passare del tempo in zone a rischio
• Utilizzare occhiali da sole avvolgenti per proteggere gli occhi dal polline
• Farsi la doccia e cambiarsi i vestiti dopo essere tornato a casa, per lavar via il polline
• Tenere i finestrini della macchina chiusi ed assicurarsi che il filtro dell’aria sia sempre pulito.

(Dr. Rolando Gagliardini, specialista in Pediatria e Pneumologia)

 

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